Chirurgia Vascolare

La visita di chirurgia vascolare è la visita specialistica necessaria per verificare lo stato dei vasi sanguigni (arterie, vene e capillari) e linfatici (capillari, linfonodi, tronchi linfatici) in diversi distretti corporei (gambe, addome, collo-encefalo).

La visita angiologica

La gravidanza e  l’uso precoce della pillola anticoncezionale sono tra le cause più frequenti dell’insufficienza venosa periferica che affligge molte donne, uniti ai principali fattori di rischio quali la familiarità, la sedentarietà, il sovrappeso e l’obesità, la prolungata stazione eretta e i difetti posturali.

Durante la visita viene valutata la presenza di insufficienza venosa cronica e l’eventuale necessità di eseguire esami diagnostici più specifici, come per esempio l’ecocolorDoppler, per una corretta pianificazione delle terapie e dei trattamenti, in particolare della scleroterapia.

In una fascia di età più avanzata la visita di chirurgia vascolare può essere necessaria anche per la presenza di disturbi circolatori periferici (arteriopatia periferica) o di patologie a carico delle arterie carotidi, deputate alla vascolarizzazione del cervello.

Tra i disturbi più frequenti nella popolazione femminile, l’insufficienza vascolare venosa degli arti inferiori rappresenta una delle principali cause d’intervento del chirurgo vascolare, per la presenza di sintomi fastidiosi (gonfiore o edema, pesantezza, dolore, crampi notturni..) a cui si associano spesso antiestetici capillari venosi superficiali. 

La terapia dell’insufficienza vascolare venosa viene  programmata dopo un approfondimento strumentale mediante Ecodoppler Venoso degli arti inferiori, cioè un’ecografia del sistema venosa, al fine di programmare il percorso terapeutico più indicato in ogni paziente.

L’ecocolorDoppler è una metodica diagnostica non invasiva, né fastidiosa né dolorosa.

Scleroterapia Tradizionale e con Mousse

La Scleroterapia consiste nella obliterazione (chiusura) chimica delle teleangectasie e delle varici anche di grosso calibro, mediante iniezione al loro interno di una sostanza lesiva (liquido sclerosante) che danneggia la parete venosa provocando prima spasmo del vaso, poi trombosi e reazione infiammatoria che lentamente provoca la chiusura cicatriziale e quindi il riassorbimento del vaso stesso. Diversi sono i materiali e le tecniche disponibili. Può essere utilizzata sia a scopo funzionale per eliminare i sintomi (pesantezza e gonfiore delle gambe, formicolii, prurito, bruciori, dolori e crampi notturni ) che estetico per migliorare l’aspetto delle gambe (trattamento di varici reticolari e capillari). Molto spesso accade che una scleroterapia funzionale risulti automaticamente anche estetica e viceversa. 

Sclerosi con Mousse (schiuma) 
La trasformazione in schiuma del liquido sclerosante permette di ottenere una sclerosi più efficace nei vasi di maggiori dimensioni, in virtù del fatto che la densità della schiuma allontana meglio il sangue ed espone l’interno del vaso al contatto più intimo e durevole con la sostanza chimica scelta.

Dopo il trattamento

Normalmente dopo la seduta di scleroterapia viene applicata una calza elastica con lo scopo di realizzare una compressione (specie se si associano compressioni eccentriche come tamponi di garza o ovatta) e di ridurre sia il dolore che la formazione di ematomi e di indurimenti venosi eccessivi. La durata dell’uso della calza varia da 2 a 3 settimane. Può essere tolta durante la notte dopo le prime 48 ore se vengono trattate anche vene più grandi.

La durata del trattamento dipende dall’estensione del problema ossia dal numero di vene da trattare e dalla sensibilità individuale al farmaco. La procedura di norma non è dolorosa ma dopo la scleroterapia possono formarsi ecchimosi e/o pigmentazioni. In corso di trattamento, specie quando si trattano vene di grosso calibro, è possibile che si formino piccoli cordoncini o noduli più o meno dolenti. In genere scompaiono lentamente con l’uso di creme o gel adatti.

Ecodoppler

L’ecodoppler è una metodica diagnostica non invasiva che permette di visualizzare i principali vasi sanguigni e studiare il flusso ematico al loro interno. Non è né fastidioso né tantomeno doloroso.

Il paziente viene fatto stendere su un lettino e sulla parte del corpo da esaminare viene spalmato un gel denso, che dà una lieve sensazione di freddo, al fine di eliminare le bolle d’aria.

La sonda viene quindi appoggiata sulla zona da esaminare così da ottenere sullo schermo collegato le immagini che serviranno a stendere la diagnosi.

È un esame utilizzato principalmente per lo studio e il monitoraggio delle patologie vascolari venose periferiche e arteriose dei tronchi sovraortici (TSA) e addominali (aortici, stenosi, aneurismi, trombosi).

L’ecodooppler fornisce immagini a colori dei flussi venosi e arteriosi evidenziando anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi consentendo di valutarne con precisione l’entità.

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